La Chiesetta di Santa Lucia in Colle
La Chiesetta di S. Lucia di Budoia in Colle è raggiungibile sia dal centro del paese, attraverso una strada semi sterrata (percorribile anche in macchina), sia da Budoia, attraverso via Cjalata, per mezzo di un sentiero ben tracciato nel bosco tra alberi di diverse specie. Il primo impianto della chiesetta risale al XIII secolo; il culto dedicato alla Vergine Lucia si sviluppa con l’arrivo a Venezia delle reliquie della Santa.
La Chiesetta di Santa Lucia in Colle, che rappresenta un semplice esempio di arte romanica, verosimilmente è sorta dove c’era un preesistente sacello, probabilmente costituito da un vano rettangolare o quadrato con feritoie.
Nel 1638 fu aggiunta, a lato del coro, anche la sacrestia. La data è certa perché ricorre, proprio da quest’anno, nel primo fascicolo dell’archivio parrocchiale. Dalla lettura di quest’ultimo si ricava con certezza che l’altare maggiore in pietra viva e marmi policromi, è opera del tagliapietra Antonelli ed è stato realizzato nel 1724.
Nel 1739 si montarono le balaustre in pietra viva. Il sacello verrà ristrutturato a metà del Settecento con la costruzione del campanile (1743-48) e arricchita dall’altare, dalle acquasantiere e dal fregio sopra il portale. Nel 1786 la pala dell’altare maggiore fu attribuita al sacilese pre Sebastiano Valvasori. Oltrepassata la porta d’ingresso, sulla sinistra, si può osservare una tela raffigurante i santi Marco, Floriano e Sebastiano, attribuita a Michelangelo Grigoletti. Sulla destra, invece, troviamo una Madonna in trono. La statua lignea, che rappresenta S.Lucia, è opera di Antonio Mussner di Ortisei.
Nel 1987, durante lavori di restauro, nella chiesetta venne alla luce l'affresco, visibile oggi, raffigurante la Vergine Lucia, mentre viene condotta al lupanare: secondo la tradizione la giovane divenne miracolosamente così pesante che né decine di uomini, né la forza dei buoi riuscirono a spostarla. Esso è attribuito a Gianfrancesco da Tolmezzo, uno dei massimi esponenti dell’arte pittorica friulana del Quattrocento.
[Fonte: http://bellezzedimenticate.it/ ]