La Chiesa di San Tomè

La Chiesa di San Tomè

La Chiesa di San Tomè dei sec. XII-XIII sorge a 449 m.s.l oltre l'abitato di Dardago e deve il suo nome all’apostolo San Tommaso; fu ristrutturata nel 1700 in previsione della visita del Vescovo Vallaresso.

Nel 1700, la Chiesa di San Tomè venne ampliata per la visita del Vescovo Vallaresso: rialzato il tetto, rifatta la facciata con un foro ad arco sul frontone, l’apertura di due finestre nel muro di destra e la stesura di lastre di pietra sul pavimento. L’altare era dotato di una pietra consacrata e, in seguito, nel 1765, venne eretto un nuovo basamento.

Nel 1771, l’edificio venne dotato di una nuova porta d’ingresso e si restaurò la campanella posta nel campaniletto a vela sul colmo della facciata. La struttura architettonica rimase inalterata fino al 1970, quando la Soprintendenza intervenne per rimettere in luce le fondamenta della primitiva absidiola duecentesca. Sotto l’intonaco riaffiorarono frammenti di affreschi, probabilmente del 1300. A sinistra dell’altare, fu ricollocata la pila di pietra per la raccolta dell’olio destinato ad alimentare la lampada del Santissimo Sacramento. Ancora nel 1700, si rese necessario l’ampliamento della chiesa per poter contenere i numerosi fedeli che si ritrovavano per venerare San Tommaso durante i percorsi rogazionali e i riti per il richiamo della pioggia, che si svolgevano durante i periodi di prolungata siccità. Entrando nella chiesetta, scopriamo una sublime scultura donata nel 2014 dall’artista conosciuto in tutto il mondo Giorgio Igne. «Il San Tommaso di Igne – si legge nella presentazione della cerimonia dello stesso anno – è raccolto nella simbologia di un gesto, nell’umana verità di quell’indice sospeso che diventa emblema e paradigma del dubbio...». «Ancora una volta Igne scava dentro l’anima e la forma-materia diventa la suprema espressione dell’incertezza che accompagna ogni esistenza».

[ Fonte: http://bellezzedimenticate.it/ ]